Ho iniziato a vivere come un piccolo imprenditore. Sviluppo software e siti web, ho alcuni clienti ma devo ancora cambiare la mia mentalità.
Ho aperto la partita iva nel 2018, prima di allora sono sempre un dipendente. Ero abituato al mio stipendio mensile, avevo le mie ore giornaliere da fare e a fine mese mi versavano la tredicesima.
Tutto ad un tratto, quella vita mi è sembrata quella di qualcun altro. Quindi, ho deciso di aprire la partita iva e di mettermi in proprio.
Vita in proprio
Non è stato facile, all’inizio fatturavo poco, anzi pochissimo. Ma, dentro di me, iniziavo a capire che tutte quelle tasse, alimentavano il mio stato di libertà, e non era affatto una brutta sensazione.
La problematica stava nel fatto che, tutte le piccole realtà con cui mi interfacciavo, non erano ancora preparare a questo tipo di rapporto.
Sfruttavano il fatto che, invece di pagarmi lo stipendio con busta paga e tutto il resto, dovevano solamente pagarmi la fattura. Ma venivo comunque trattato da dipendente.
Devi stare in ufficio 8 ore, seduto a quella scrivania e se un giorno non vieni, devi avvertire! Certo non devi portare il certificato medico, ne timbrare il cartellino, ma è come se ti avessimo assunto qui, anche se sei in partita iva.
Diversificare
Certo, i soldi mi servivano, quindi ok, andiamo avanti così. Ma qualcosa dentro di me proprio non mi faceva dormire.
Come uscire da questa pessima situazione? Dovevo iniziare a cercare nuovi clienti. Anche se il tempo a mia disposizione era poco, anche se psicologicamente era complicato uscire dalla stabilità del singolo lavoro.
Ed è forse questa ventata d’aria fresca che mi ha incoraggiato a vivere il tutto in maniera diversa, a sentirmi più attivo e reattivo.
Porre dei limiti
Quello che devo ancora imparare a fare, è a mettere dei paletti nei rapporti. Quando un mio cliente (perché di clienti si parla, non di datori di lavoro), ha delle richieste, devo imparare a dire quando e come intendo svolgere il compito che mi viene assegnato. Perché dopotutto, anche io ho un business da portare avanti, anche io ho delle cose da fare, dopotutto, tu mi paghi la fattura, non sei responsabile del mio tempo, non sei responsabile del mio lavoro!